Ormai tutti i commenti sono unanimi: l'appeal del 5 per mille è andato oltre ogni più rosea previsione. Dalle proiezioni elaborate da Il Sole-24 Ore sembra che più del 70% dei contribuenti italiani ha espresso l'opzione nella propria dichiarazione dei redditi.
I dati si basano sui modelli 730 già trasmessi dai CAF ma sembra che manchino ancora all'appello alcuni grossi blocchi di dichiarazioni (modelli Unico) provenienti dalle poste e da alcuni istituti di credito.
La sorpresa maggiore però è data dall'impatto reale di questa norma: contro i 270 mln di euro di oneri previsti, sembra che a consuntivo la quota 5 per mille dell'I.R.Pe.F. arriverà a oltre 468 mln di euro così suddiviso:
Probabilmente il pubblico ha gradito molto la devoluzione diretta del gettito fiscale, forse memore dello "scippo" dell'8 per mille, operato dal governo precedente e confermato dall'attuale, stornato dalle destinazioni sociali, umanitarie, di conservazione del patrimonio artistico ecc. e dirottato a favore delle (improbabili) missioni umanitarie all'estero o a chiudere le falle di bilancio.
Le novità sul 5 per mille si ritrovano nei commi dal 1234 al 1237 della legge finanziaria per il 2007.
Di seguito le riassumiamo.
Destinatari del beneficio sono:
Le associazioni sportive dilettantistiche potranno beneficiare della destinazione del 5 per mille solo se svolgono attività sportiva dilettantistica nei confronti di soggetti svantaggiati secondo il regime fiscale O.n.l.u.s..
Tra i soggetti beneficiari non vi sono più le fondazioni che, senza scopo di lucro, operano in via esclusiva o prevalente nei settori di cui all'articolo 10, comma 1, lettera a), del d.lgs. 460/97, secondo le modalità indicate nel medesimo decreto legislativo.
E' infine stabilito che lo 0,5% del totale determinato dalle scelte dei contribuenti è destinato a finanziare l'Agenzia per le O.n.l.u.s. e le organizzazioni nazionali rappresentative delle
a. O.n.l.u.s.,
b. associazioni di promozione sociale e
c. associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all'articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo dicembre 1997, n. 460,
riconosciute come "parti sociali". E' previsto, a tale proposito, l'emanazione di un decreto di natura non regolamentare da parte del Consiglio dei Ministri con cui verranno stabiliti l'individuazione dei soggetti e le modalità di riparto delle somme inerenti lo 0,50%.
Ha suscitato qualche perplessità la formulazione del comma 1234 e del comma 1237: ad una prima lettura dei commi e coordinando le due disposizioni è sembrato che di destinazioni, nei prossimi modelli CUD, 730 o Unico (quelli del 2007 relativi ai redditi 2006), non se ne sarebbe parlato. Sarebbe dovuta invece ricomparire nel 2008.
La finanziaria per l'anno 2006 infatti prevedeva che la misura fosse prevista a titolo iniziale e sperimentale, solo per l'anno 2006. Nel successivo art. 3 del d.p.c.m. 20/01/2006 è stato stabilito che i contribuenti effettuano la scelta di destinazione del 5 per mille della loro imposta sul reddito delle persone fisiche, relativa al periodo di imposta 2005.
Nella finanziaria per l'anno 2007, nel comma 1234, si fa riferimento all'anno finanziario 2007 e, nel comma 1237, al tetto di spesa nel limite massimo di 250 mln di euro per l'anno 2008.
Questa interpretazione avrebbe perciò causato, per il 2006, un black-out sulle destinazioni: tutto rimandato al 2008, cioè a quando si sarebbero effettuate le destinazioni relative alle dichiarazioni del 2007.
Tuttavia l'ultima versione dei modelli di dichiarazione messi a disposizione dei contribuenti nel sito dell'Agenzia delle Entrate (contrariamente a quelle pubblicate in un primo momento) prevedono anche la scheda per l'esercizio delle opzioni e quindi sembra ormai assodato che nel 2007 si continuerà con l'attribuzione di questi fondi.
Altro aspetto problematico è quello dei controlli sui soggetti beneficiari e delle modalità di accesso all'elenco che in teoria dovrebbe essere riformulato per effetto dei nuovi ingressi, degli emendamenti ecc. operati sul primo elenco. Nella finanziaria 2007 infatti non è inserita alcuna norma in tal senso e, considerate le variazioni intervenute a livello legislativo (per esempio sono state escluse le fondazioni non iscritte all'anagrafe delle O.n.l.u.s.), si crea un vuoto legislativo che dovrà essere in qualche modo colmato.
Infine due note.
La prima è di natura tecnica. Se nella legge finanziaria per il 2006 si diceva che la norma aveva carattere sperimentale, nella legge finanziaria per il 2007 cade l'aggettivo "sperimentale" ma la norma attuale autorizza il 5 per mille solo per il 2007. Il che equivale ad un'ulteriore sperimentazione, con la speranza che, anche in questo caso, valga la regola secondo la quale in Italia nulla è più definitivo del provvisorio.
La seconda è che nel comma 1238, proprio quello seguente al ripristino del 5 per mille, c'è uno stanziamento per l'anno 2007 di 350 mln di euro e, per il 2008 e il 2009, uno stanziamento di 450 mln di euro l'anno per la tenuta in efficienza dello strumento militare mediante interventi di sostituzione, ripristino e manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi, materiali, sistemi, infrastrutture, equipaggiamenti e scorte, assicurando l'adeguamento delle capacità operative e dei livelli di efficienza ed efficacia delle componenti militari, anche in funzione delle operazioni internazionali di pace. Strana coincidenza questa: si stanziano fondi per strumenti che distruggono (almeno potenzialmente è così) e che sono l'espressione della barbarie dell'uomo mentre si lesinano per ciò che invece dovrebbe favorire il progresso dell'umanità: ricerca scientifica e sanitaria e attività socialmente utili.