Nell'Unione Europea le donne guadagnano in media il 13% in meno rispetto ai colleghi uomini e, nel corso degli ultimi 10 anni, il divario retributivo di genere è rimasto sostanzialmente immutato.
Questa disparità retributiva, tra l'altro, espone le donne ad un maggiore rischio di povertà e contribuisce al divario pensionistico dell'UE, che nel 2018 si attestava intorno al 30%.
Il Consiglio Europeo ha recentemente adottato nuove norme per combattere la discriminazione retributiva e contribuire a colmare il divario retributivo di genere nell'Unione europea. Lo si apprende dal Comunicato Stampa del Consiglio Europeo del 24 aprile scorso.
Ai sensi della direttiva sulla trasparenza retributiva, le imprese con più di 250 dipendenti saranno tenute a riferire annualmente all'autorità nazionale competente in merito al divario retributivo di genere all'interno della propria organizzazione. Per le imprese più piccole (inizialmente quelle con più di 150 dipendenti) l'obbligo di comunicazione avrà cadenza triennale.
In caso emergesse un divario retributivo di genere che supera il 5%, le imprese saranno tenute ad intervenire effettuando una valutazione congiunta delle retribuzioni in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori.
Sempre ai sensi della suddetta direttiva, i lavoratori e le lavoratrici che abbiano subìto una discriminazione retributiva basata sul genere potranno ottenere un risarcimento, compreso il recupero integrale delle retribuzioni arretrate e dei relativi bonus o pagamenti in natura.
TimeSheet Attività dello Studio 2025
Programma in MS Excel per il rilevamento dei tempi delle ore lavorate per attività svolte dallo studio nei confronti dei clienti. Il “timesheet” è un modulo di rilevazione del tempo o registro delle ore lavorate per le attività di studio che si svolgono quotidianamente nei confronti dei propri clienti. I “timesheet” possono più o meno complessi a seconda dei dati rilevati.
Check list ASD e SSD per nomina di un responsabile interno antiviolenza
Entro il 31 dicembre 2024 tutte le associazioni e società sportive dilettantistiche devono nominare un responsabile interno antiviolenza, che abbia specifiche competenze e non faccia parte del board dell’ente perché possa essere garantita la sua indipendenza.
Il Dlgs. n. 39/2021 ha introdotto l’obbligo per le società e le associazioni sportive, sia dilettantistiche che professionistiche, di dotarsi di modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva finalizzati alla tutela dei minori e alla prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di altre forme di discriminazione.
Il termine per adeguarsi scade a 12 mesi dall’adozione da parte delle Fsn/Dsa/Eps delle linee guida per la predisposizione di tali modelli (alcune Fsn si sono attivate a luglio 2023, molte altre ad agosto 2023).
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