Lunedì 7 settembre 2020

Incassi elettronici mal registrati, legittimo l'analitico-induttivo

a cura di: FiscoOggi
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All'ufficio basta solo fornire indizi validi come presunzioni di maggiori ricavi, mentre è onere del contribuente provare, con idonea documentazione, la regolarità del proprio operato.

In tema di accertamento analitico-induttivo del reddito d'impresa delle persone fisiche, la discordanza tra incassi ricevuti con moneta elettronica e documenti fiscali emessi sposta sul contribuente l'onere di dimostrare l'assenza di irregolarità, da fornire con la prova documentale a riprova degli introiti contestati o dimostrando l'avvenuta registrazione e contabilizzazione dei ricavi connessi ai pagamenti disposti con Pos e carte di credito. Questo il contenuto dell'ordinanza n. 15586 del 22 luglio 2020 della Corte di cassazione.


Fonte: https://www.fiscooggi.it
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    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
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    In ambito di "lavoro dipendente" si fa spesso riferimento alla RAL (Reddito Annuale Lordo), che rappresenta l'ammontare totale che un dipendente guadagna in un anno prima di eventuali detrazioni o imposte.
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