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Circolare INPS n. 139 del 12.07.2001

Passaggio dalla lira all’euro. Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 176 del 26 giugno 2001. Riflessi sulle pensioni e calendario delle attività
Circolare INPS n. 139 del 12.07.2001

SOMMARIO: Vengono fornite le prime informazioni relative all’influenza sulle pensioni del passaggio dalla lira all’euro, tenendo conto dei criteri contenuti nella deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 176 del 26 giugno 2001

A decorrere dal 1° gennaio 2002 l’euro viene adottato quale unità di conto, in sostituzione della lira.
Le disposizioni per l’adozione delle norme comunitarie sul passaggio alla moneta unica europea e per favorire un ordinato e trasparente passaggio dalla lira all'euro sono contenute nel decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, emanato in attuazione della legge-delega 17 dicembre 1997, n. 433.
Con deliberazione n. 176 del 21 giugno 2001 (allegato 1) il Consiglio di Amministrazione ha regolamentato i criteri da adottare nel passaggio dalla lira all’euro in materia di pensioni.
La presente circolare illustra la deliberazione e porta a conoscenza delle Agenzie il calendario delle attività connesse al passaggio dalla lira all’euro per quanto riguarda le pensioni.

1 - I termini del problema

La gestione delle pensioni, per esigenze obiettive e per i meccanismi che derivano dall’applicazione della normativa vigente in materia pensionistica ed in materia fiscale, si regge sull’incrocio dei criteri di cassa e di competenza, nessuno dei quali può essere utilizzato in via univoca.
Le procedure automatizzate di gestione utilizzano perciò una serie complessa di meccanismi interni per far coincidere i dati di cassa con quelli di competenza, mantenendo le diverse distinzioni necessarie (nella comunicazione con il pensionato, per la trattazione fiscale, per la costituzione dei bilanci, ecc.). Si evidenziano di seguito, a titolo esemplificativo, alcuni dei fenomeni più ricorrenti:
1. per tutto l’anno 2001 la pensione viene erogata sulla base della variazione percentuale verificatasi negli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati tra il periodo gennaio 1999 - dicembre 1999 ed il periodo gennaio 2000 - dicembre 2000; la variazione percentuale viene determinata dall’ISTAT nel corso del mese di novembre 2000, quando sono disponibili gli indici dei mesi fino a tutto il mese di ottobre 2000; l’importo di pensione erogato per l’anno 2001 è pertanto determinato sulla base di una percentuale provvisoria. I conguagli di pensione, derivanti dalla differenza tra la percentuale accertata ed applicata in via provvisoria e quella accertata in via definitiva, vengono erogati a gennaio 2002. Questo meccanismo di recupero con un anno di ritardo agisce su una lunga serie di valori (voci che compongono la pensione, limiti di reddito, massimali, ecc.);
2. l’importo di pensione spettante ad una data qualsiasi può essere determinato esclusivamente mediante il ricalcolo della pensione dalla decorrenza originaria (cioè dalla data iniziale dalla quale è stato riconosciuto il diritto). Così, per esempio, l’importo mensile di pensione spettante dal 1° gennaio 2005 di una pensione con decorrenza dal 1° febbraio 1965 può essere ottenuto solo rideterminando l’importo di pensione spettante al 1° febbraio 1965 e, “in cascata”, l’importo ad ognuna delle decorrenze successive (dal 1° febbraio 1965 al 1° gennaio 2005). L’importo ad ogni data dipende infatti dall’importo alla data precedente, nonché da importi a date determinate (dicembre 1975 per la perequazione automatica, settembre 1983 per la prima verifica reddituale, dicembre 1984 e/o gennaio 1985 per i miglioramenti della legge n. 140 del 1985, settembre 1995 per la verifica delle quote incumulabili per la legge n. 335, ecc.);
3. le pensioni dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) possono essere determinate solo in via provvisoria, in quanto nel calcolo deve essere considerato anche il reddito dell’anno di decorrenza della pensione che matura per intero solo il 31 dicembre dello stesso anno ed è disponibile, di norma, solo dopo il 30 giugno dell’anno successivo (con la dichiarazione dei redditi).

Ad esempio, per effetto della discrasia fra cassa e competenza, l’importo di pensione spettante a gennaio 1998 (criterio di competenza) di lire 2.000.000 può essere stato erogato (criterio di cassa):
a) per lire 1.500.000 a gennaio 1998;
b) per ulteriori lire 300.000 a gennaio 1999;
c) per ulteriori lire 200.000 ad aprile 2002;
e può essere rideterminato senza alcuna scadenza temporale; per esempio il pensionato potrà produrre la certificazione circa il servizio militare svolto, dimenticata all’inizio e, anche se gli arretrati vengono materialmente erogati nel limite della prescrizione, l’importo di pensione deve essere rideterminato fin dal gennaio 1998, in quanto tale importo condiziona tutti gli importi successivi di pensione, talora anche oltre la vita del pensionato (nel caso in cui gli sopravvivano superstiti con diritto a pensione di reversibilità).
Per queste ragioni si è adottata la soluzione di una integrale gestione in euro di tutti i dati fin dal 1° gennaio 2002.

2 - Le conseguenze tecniche

2.1 - Conversione degli archivi

La scelta adottata comporta la necessità di provvedere alla conversione simultanea di tutti i dati monetari di tutti gli archivi utilizzati.
Poiché si tratta di molti archivi, di dimensioni notevoli, la conversione richiede la sospensione di tutte le attività di gestione (predisposizione dei pagamenti, liquidazione delle pensioni, ecc.) per il tempo necessario alla conversione.

2.2 - Conversione delle procedure

Tutte le procedure applicative verranno aggiornate per la trattazione esclusivamente in euro di tutti i valori monetari a partire dalla competenza 2002.

2.3 - Conversione dei valori monetari

I valori monetari vengono convertiti da lire ad euro utilizzando criteri che garantiscono il mantenimento di ogni singolo valore pensionistico. A solo titolo indicativo:
tutte le costanti (in pratica gli importi contenuti nelle norme vigenti pro-tempore) vengono convertite utilizzando il numero di cifre decimali indicato dall’articolo 4 del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213: a) cinque cifre decimali, per gli importi originariamente espressi in unità di lire; b) quattro cifre decimali, per gli importi originariamente espressi in decine di lire; c) tre cifre decimali, per gli importi originariamente espressi in centinaia di lire; d) due cifre decimali, per gli importi originariamente espressi in migliaia di lire. Questa conversione riguarda ovviamente le procedure;
tutti gli importi già memorizzati in lire negli archivi vengono convertiti utilizzando: a) sei cifre decimali per gli importi originariamente espressi in centesimi di lire; b) quattro cifre decimali per gli importi originariamente espressi in unità di lire; c) due cifre decimali per gli importi originariamente espressi in migliaia di lire.

2.4 - Criteri di arrotondamento

Vengono adottati gli accorgimenti necessari affinché la conversione non alteri i valori.
Fino al 31 dicembre 2001 i diversi arrotondamenti operano tenendo conto della lira. Molto sommariamente, per quanto riguarda gli importi d’archivio:
i pagamenti erano arrotondati alle 5 lire fino al 1997; alle 10 lire fino al giugno 1998; alle 1.000 lire per eccesso dal luglio 1998;
gli importi intermedi (pensione a calcolo, componenti interne, ecc.) erano arrotondati alla lira per eccesso se a favore del pensionato, alla lira per difetto in caso contrario;
gli importi delle trattenute erano arrotondati alle 5 lire per difetto fino al 1997; alle 10 lire per difetto dal 1998 in poi;
l’importo di pensione in pagamento era arrotondato, di norma, alle 50 lire, per espressa previsione legislativa;
gli importi degli addendi alla pensione in pagamento (maggiorazione agli ex combattenti, ecc.) erano di norma arrotondati alle 10 lire.

I valori relativi a date successive al 2002 saranno arrotondati con i criteri di cui alla delibera n 176 del 26 giugno 2001:
all’unità di euro per eccesso, per i pagamenti;
al centesimo di euro per eccesso (voci a favore del pensionato) e per difetto (voci a debito del pensionato,) tutti gli altri valori.

2.5 - Conguagli

Tutti gli importi di pensione, calcolati dal 2002 e determinati pertanto in euro, dovranno essere conguagliati, se riferiti a decorrenze anteriori, con importi a suo tempo arrotondati secondo il sistema lire. In pratica: nel caso di ricostituzione di una pensione per i periodi anteriori all’anno 2002, è necessario evitare di determinare conguagli derivanti esclusivamente dal passaggio dal sistema lire al sistema euro.
A tal fine sono stati individuati specifici algoritmi di arrotondamento dei valori di competenza di anni precedenti il 2002, che determinano un arrotondamento in decimali di euro corrispondente all’arrotondamento in precedenza operato in lire.

3 - La deliberazione del Consiglio di Amministrazione

La deliberazione n. 176 del 26 giugno 2001 ha regolamentato i criteri da adottare per l’armonizzazione del passaggio alla nuova unità di conto, al fine di garantire le esigenze illustrate al punto 1.

3.1 - Arrotondamento dei pagamenti

Il punto 1 della delibera prevede l’arrotondamento del pagamento all’unità di euro superiore con recupero, ad ogni pagamento, dell’arrotondamento del precedente pagamento.
Il nuovo arrotondamento sostituisce l’arrotondamento alle 1.000 superiori adottato, a far tempo dal 1° luglio 1998, con deliberazione n. 350 del 10 marzo 1998, approvata con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 25 marzo 1998, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 marzo 1998 e, per le rendite erogate per conto dell’INAIL, con deliberazione n. 719 del 30 giugno 1998, approvata con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 12 novembre 1998, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri del 29 ottobre 1998.

3.2 - Arrotondamento dei valori riferiti a periodi dal 1° gennaio 2002 in poi

Il punto 2 della delibera dispone l’arrotondamento di tutti i valori delle pensioni relativi a periodi dal 1° gennaio 2002 in poi al centesimo di euro superiore se a favore del pensionato, al centesimo di euro inferiore in caso contrario.

3.3 - Arrotondamento dei valori riferiti a periodi anteriori 1° gennaio 2002

Il punto 3 della delibera prevede l’arrotondamento di tutti i valori delle pensioni relativi a periodi anteriori al 1° gennaio 2002 al decimillesimo di euro determinato in modo da garantire la corrispondenza con gli arrotondamenti a suo tempo effettuati in lire.

4 - Raccordo

I primi mesi successivi all’adozione dell’euro potranno comportare difficoltà operative, connesse anche alla necessità di operare conversioni da lire ad euro e viceversa. In particolare, i documenti prodotti entro l’anno 2001 riporteranno valori espressi in lire e da convertire in euro ai fini della memorizzazione negli archivi.
Inoltre i documenti indirizzati ai pensionati dovranno, per un certo periodo di tempo, riportare anche il valore espresso in lire degli importi più significativi.
Per agevolare le Agenzie verranno predisposte apposite calcolatrici euroconverter, disponibili sia sul sistema AS/400 sia sulle stazioni di lavoro personal computer.

5 - Tempi

La conversione degli archivi e l’aggiornamento delle procedure verranno effettuati secondo il calendario di massima illustrato di seguito, che riporta le date iniziali di ogni singola attività:

28 settembre 2001

predisposizione dei flussi di pagamento di novembre 2001, in lire;

13 ottobre 2001

predisposizione dei flussi di pagamento di dicembre 2001, in lire;

25 ottobre 2001

caricamento su AGENDA1 dei dati dei flussi di dicembre 2001;

29 ottobre 2001

chiusura delle transazioni di gestione delle pensioni in competenza 2001: prime liquidazioni, ricostituzioni, eliminazioni, variazione delle modalità di pagamento, ecc.;

29 ottobre 2001

conversione degli archivi da lire ad euro;

8 novembre 2001

rinnovo delle pensioni per l’anno 2002, in euro;

3 dicembre 2001

predisposizione dei flussi di pagamento di gennaio 2002, in euro;

10 dicembre 2001

rilascio progressivo delle procedure di gestione delle pensioni in competenza 2002, in euro.

6 - Altre variazioni

La necessità di riprogettare gli archivi e le applicazioni di gestione delle pensioni per l’adozione dell’euro è stata l’occasione per apportare alle interfacce applicative le variazioni che nel frattempo nuove esigenze gestionali avevano reso necessarie.
Le variazioni agli archivi vengono brevemente illustrate di seguito. Le variazioni alle procedure di gestione saranno adottate, a partire dal rilascio delle procedure in competenza dell’anno 2002, in modo graduale.

6.1 - Interfaccia GP1

6.1.1 - Movimentazioni

L’area “movimentazioni”, riportata nell’interfaccia GP1, è stata ristrutturata per consentire una più completa “storia” della pensione. In particolare:
il numero delle movimentazioni viene ampliato da 6 a 70 elementi;
il codice che identifica la movimentazione viene ampliato da uno a due caratteri, per consentire una migliore identificazione della variazione;
sono state aggiunte le informazioni che consentono di collegare la variazione alla richiesta (cioè alla procedura EAD75) e di identificare l’Operatore che ha effettuato la variazione (questo dato, che viene protetto, non viene fornito dalle interfacce; è disponibile solo ad una procedura centrale che verrà attivata nel caso risulti indispensabile risalire all’Operatore che ha effettuato la variazione).

6.1.2 - Dati del delegato e del tutore

La nuova interfaccia riporta i dati anagrafici completi del delegato e del tutore. Come noto, per ragioni di spazio la vecchia interfaccia si limitava, in presenza di tutore e di delegato alla riscossione del tutore, a riportare i soli codici ARCA del tutore.

6.1.3 - Indirizzi

La nuova interfaccia riporta l’indirizzo dell’intestatario della pensione, del delegato e del tutore, nel formato ARCA. La variazione consente di gestire correttamente anche gli indirizzi esteri.

6.1.4 - Dati del pagamento

I dati di localizzazione dei futuri pagamenti, che nella vecchia interfaccia erano riportati nel GP1 e nel GP2, sono stati riuniti nell’interfaccia GP1 e sono stati adeguati alla gestione del nuovo standard europeo IBAN (International Bank Account Number) definito dall’ECBS (European Committee for Banking Standards).

6.2 - Interfaccia GP2

6.2.1 - Dati dei pagamenti disgiunti

L’area GP2BD00N, utilizzata per la memorizzazione dei dati di gestione dei pagamenti disgiunti, è stata ampliata da 1 a 5 elementi. Ciò consente di superare le difficoltà gestionali derivanti dalla variazione in corso d’anno delle quote da erogare ad altri soggetti.

6.2.2 - Rendite per infortunio

L’area GP2BINA, utilizzata per la memorizzazione degli importi delle rendite per infortunio o malattia professionale, è stata ampliata da 15 a 45 elementi e consente la distinzione degli importi, ad ogni decorrenza, di ogni singola rendita. Ciò consente di superare le difficoltà segnalate dalle Sedi nella gestione delle pensioni dei titolari di più rendite.

6.2.3 - Redditi da lavoro autonomo

L’area GP2BAUN, utilizzata per la memorizzazione dei redditi da lavoro autonomo, è stata ampliata da 8 a 30 elementi.

6.2.4 - Dati delle prestazioni agli invalidi civili

L’area GP2IC10, utilizzata per la memorizzazione dei dati che identificano le prestazioni agli invalidi civili (i cosiddetti codici fascia), è stata ampliata da 8 a 30 elementi.

6.2.5 - Periodi di ricovero

L’area GP2IC20, utilizzata per la memorizzazione dei dati dei periodi di ricovero, è stata ampliata da 8 a 30 elementi.

6.2.6 - Residenza all’estero

L’area GP2BS00, utilizzata per la memorizzazione dei periodi di residenza all’estero del pensionato e finora utilizzata solo per le pensioni liquidate nel regime internazionale, viene resa disponibile per tutte le pensioni e consente di gestire l’inesportabilità del minimo in applicazione del Regolamento CEE n. 1247/92.

6.3 - Interfaccia GP3

6.3.1 - Detrazioni d’imposta

Nella vecchia interfaccia i codici detrazioni erano inseriti dentro ad ogni singolo CUD ed avevano perciò validità annuale; i dati della variazione da apportare venivano memorizzati in una specifica area GP3CL00.
Nella nuova interfaccia i codici sono stati sfilati da ogni singolo CUD e costituiscono un’unica tabella, con una decorrenza iniziale di validità: ogni elemento è valido sino alla decorrenza di validità dell’elemento successivo; se non ne esiste alcuno con decorrenza successiva, ha validità sine die.
La ristrutturazione consente:
la gestione delle variazioni dal mese dal quale devono operare. Sinora la variazione poteva operare solo da inizio anno o, dalla decorrenza della pensione se successiva a gennaio;
la gestione, prevista dalla normativa fiscale, della richiesta del pensionato di applicare un’unica aliquota d’imposta, in relazione agli altri redditi posseduti.

6.3.2 - CUD

La vecchia interfaccia prevedeva:
un CUD preventivo nell’area GP3CE12P;
un CUD consuntivo nell’area GP3CE00;
tre CUD storici nelle aree GP3CN00, GP3CP00 e GP3CQ00.

La nuova interfaccia prevede l’unica area GP3C201, formata da 30 elementi ripetitivi con la stessa struttura.
La variazione consente di memorizzare più elementi e di superare alcuni inconvenienti:
la necessità di cancellare, ogni volta che si inserisce un nuovo CUD (a rinnovo ed in fase di eliminazione della pensione), il CUD più remoto, che sinora veniva riportato su una tabella di “CUD sfoltiti”, disponibile solo per le procedure CASPEN e CASRED;
le difficoltà di determinare i redditi da pensione per gli anni anteriori al più lontano storico memorizzato in archivio.

Vengono inoltre riportati all’interno di ogni elemento della tabella i dati che, per ragioni di spazio, erano riportati in altre aree della vecchia interfaccia:
il codice catastale del Comune di residenza del pensionato al 31 dicembre dell’anno precedente. Sinora il dato veniva memorizzato nei campi GP2BAAC1, GP2BAAC2 e GP2BAAC3;
l’importo degli oneri per i quali viene riconosciuta la detrazione dall’imposta. Sinora il dato veniva memorizzato nei campi GP2BN72N;
l’importo della detrazione riconosciuta in relazione agli oneri. Sinora il dato veniva memorizzato nei campi GP2BN73N.

La nuova interfaccia prevede inoltre il campo necessario alla gestione dell’importo dell’addizionale provinciale, per un utilizzo futuro.

6.4 - Interfaccia GP7

6.4.1 - Redditi del dante causa

Gli elementi GP7LKE0Z, necessari per il calcolo delle pensioni ai superstiti in applicazione della sentenza n. 495 del 1993 della Corte Costituzionale sono stati ampliati da 5 a 30.

7 - Conversione in euro di un primo gruppo di pensioni

Per consentire a coloro che operano nel processo assicurato-pensionato un primo approccio all’euro, è stata adottata un’iniziativa che anticipa ad oggi una frazione significativa dello scenario operativo che gli Utenti interni affronteranno dal 1° gennaio 2002.
L’iniziativa consiste nella conversione in euro di una parte del data base centrale delle pensioni. In particolare, sono state convertite in euro tutte le pensioni in carico all’Agenzia di Olbia, codice “7390” (poco più di 10.000 pensioni). Le pensioni convertite sono consultabili con la nuova transazione GAPNE, che visualizza il contenuto degli archivi in euro, alla stregua di come la transazione GAPNL visualizza il contenuto degli archivi in lire.
La conversione è stata operata sulla situazione d’archivio al 22 giugno 2001. Trattandosi di un’anticipazione a titolo dimostrativo, queste pensioni verranno nuovamente convertite in euro a fine ottobre. Le variazioni continueranno ovviamente ad operare sugli archivi in lire, poiché quelli in euro riflettono la situazione “congelata” al 22 giugno.

7.1 - Consultazione delle pensioni in euro

Gli archivi in euro sono consultabili nell’ambiente IMSPN con la procedura GAPNE, del tutto analoga alla transazione GAPNL:
per la consultazione di una pensione di cui è conosciuta la chiave è sufficiente digitare GAPNE ccc,ssss,nnnnnnnn, dove ccc=codice categoria, ssss=codice Sede, nnnnnnnn=numero certificato;
per la consultazione di una pensione qualsiasi, senza conoscerne il certificato, è sufficiente digitare GAPNE ccc-ssss-nnnnnnnn; la procedura fornisce i dati della pensione con certificato uguale o immediatamente successivo a quello impostato. Per esempio, impostando

GAPNE 015-7390-1

la procedura fornisce i dati della prima pensione di categoria VR, non eliminata, in carico alla Sede di Olbia;
per la consultazione dei dati della pensione immediatamente successiva a quella già visualizzata sullo schermo è sufficiente premere il tasto F10;
è possibile passare dalla consultazione della pensione in lire a quella in euro immettendo il comando “GAPNE” nel campo “PAGINA” della riga comandi e, viceversa, passare dalla consultazione in euro a quella in lire immettendo il comando “GAPNL” nel campo “PAGINA” della riga comandi.

7.2 - Modifiche all’interfaccia

Le pensioni convertite in euro vengono visualizzate con la nuova interfaccia GP alla quale sono state apportate le modifiche descritte al punto 5.
Con successivo messaggio verrà comunicata la disponibilità, via Intranet, del documento aggiornato relativo alle Specifiche dell’interfaccia GP.

7.3 - La struttura degli archivi

Premessa indispensabile alla comprensione di una parte delle modifiche apportate è un breve richiamo alla conversione effettuata nell’estate-autunno 1999 ed un brevissimo cenno ad alcuni aspetti delle strutture degli archivi.
La conversione effettuata nell’estate-autunno del 1999, ed a suo tempo portata a conoscenza delle Sedi con il messaggio n. 4916 del 30 luglio 1999, è consistita nel trasferimento dei dati delle pensioni da archivi organizzati gerarchicamente ad archivi a struttura relazionale.
Nei capitoli che seguono vengono brevemente illustrate le due strutture di Basi di Dati. L’illustrazione è finalizzata esclusivamente alla comprensione di questo documento, cioè dello scenario in cui collocare le variazioni apportate agli archivi delle pensioni dal 1999 in poi.
Ogni affermazione, pur essendo sostanzialmente corretta, è ben lungi dall’essere assoluta, e necessiterebbe di precisazioni e di distinzioni. Sulle Basi di Dati si è sviluppato, nel tempo, un nutrito dibattito.
Qui ci basta affermare che non esiste un modello di Base di Dati migliore “di per sé”: ogni modello ha i suoi vantaggi ed i suoi limiti: il progettista deve scegliere, caso per caso, la struttura di archivi che meglio risponde alle specifiche esigenze.

7.3.1 - Archivi gerarchici

Gli archivi gerarchici si sono affermati negli anni ’70.
Una base dati ad accesso gerarchico può essere facilmente rappresentata richiamando l’organizzazione delle interfacce GP degli archivi delle pensioni: un segmento radice (GP1), con segmenti dipendenti (GP2, GP3, ecc.), ognuno dei quali può contenere, per quella radice, una sola registrazione (un solo GP2) o più registrazioni (un GP3 per ogni soggetto). Per immaginare una base dati si può anche richiamare, semplicemente, la struttura del sommario di un libro: una radice (il titolo del libro), più segmenti dipendenti dalla radice (i capitoli), ecc.
L’identificazione del segmento e l’accesso immediato ai dati, diretto (quella pensione) o sequenziale (la pensione successiva), avvengono utilizzando una porzione di dati del segmento (la chiave: per il segmento GP1 l’insieme di categoria, Sede e certificato).
I dati possono essere registrati, all’interno del segmento, in un modo qualsiasi: definito un segmento lungo 500 caratteri, è del tutto indifferente al Data Base Management System che cosa i 500 caratteri contengano: è compito dei programmi applicativi interpretarne il contenuto.
Per evitare che un gran numero di programmi applicativi debba definire al proprio interno l’organizzazione dei dati del segmento, con alte probabilità di comportamenti difformi, possono essere adottate interfacce standard, così chiamate perché interfacciano, cioè collegano, i programmi fra di loro ed agli archivi. I GP disponibili in consultazione con la procedura GAPNL corrispondono esattamente alle aree che i programmi applicativi utilizzano per la gestione dei dati.

7.3.2 - Archivi relazionali

Gli archivi relazionali si sono affermati dalla metà degli anni ’80.
Una base di dati a struttura relazionale può essere facilmente rappresentata come un insieme di tabelle. Una tabella (si immagini un qualsiasi foglio elettronico) è semplicemente una struttura righe-colonne.
Una tabella è di per sé anche uno schema di descrizione dei dati: ogni registrazione è costituita da una riga ed ogni riga è composta di un certo numero di colonne; ogni colonna è destinata a contenere una informazione specifica (per esempio la data di nascita del pensionato, o l’importo della pensione). Il contenuto di ogni singola cella (intesa come l’incrocio, sul nostro foglio elettronico, di una riga e di una colonna) è identificato dall’appartenenza ad una riga e ad una colonna: per esempio l’importo di pensione al 1° gennaio 2001 può essere individuato esaminando il contenuto della colonna “Importo di pensione” della riga che contiene, nella colonna “Data di riferimento” il valore “01.01.2001”.
Fra i vantaggi di una base di dati relazionale:
ogni colonna può essere utilizzata come chiave di ricerca: per esempio è possibile ottenere, senza dover approntare uno specifico software, l’elenco delle pensioni il cui importo al 1° gennaio 2001 è pari al minimo;
il numero di ricorrenze è teoricamente infinito. Con gli archivi gerarchici il numero delle registrazioni relative ai periodi di ricovero (contenuto nel segmento GP2) era invece fisso e la sua modifica comportava la necessità di ridefinire la lunghezza del segmento GP2;
l’inserimento e la variazione del formato di una colonna possono essere ignorate da tutti i programmi applicativi che non utilizzano quel dato. L’analoga variazione sugli archivi gerarchici comporta la necessità di modificare tutti i programmi in quanto, come detto, l’organizzazione dei dati all’interno del segmento (diretta o tramite un’interfaccia) deve essere definita in ogni programma.

7.3.3 - Passaggio

Come visto, gli archivi relazionali presentano alcuni vantaggi rispetto agli archivi di tipo tradizionale.
Tuttavia, per evitare i tempi di inoperatività necessari alla riprogettazione delle applicazioni, alle procedure di gestione delle pensioni è stato consentito di “vedere” i dati degli archivi:
nel vecchio formato, mediante una serie di interfacce (aree ed applicazioni) che organizzano i dati come se fossero ancora memorizzati in archivi gerarchici. Un esempio tipico di questo utilizzo dei dati è fornito dalla transazione di consultazione delle pensioni GAPNL che “vede” i dati negli otto segmenti (da GP1 a GP8) utilizzati per la pensione dalla struttura gerarchica, e non nelle oltre 40 Tabelle in cui sono stati registrati i dati con la conversione realizzata nel corso dell’anno 1999;
nel nuovo formato, mediante una diversa serie di interfacce (aree ed applicazioni) che organizzano i dati nel formato dei nuovi archivi.
Questa scelta ha consentito il passaggio da una struttura d’archivio all’altra senza alcuna interruzione delle attività di gestione delle pensioni; ma ha tuttavia impedito l’utilizzo di alcune delle funzionalità offerte dalla struttura relazionale.
L’operazione di conversione, necessaria per il passaggio all’euro, è stata utilizzata per un riadeguamento complessivo delle interfacce. Pur senza abbandonare la “logica GP”, ritenuta al momento una garanzia per il rapido adeguamento delle procedure, le interfacce sono state profondamente riorganizzate ed hanno recepito le più significative innovazioni della struttura degli archivi relazionali.

7.4 -Valori monetari

I campi relativi a valori monetari hanno assunto il nuovo formato, secondo i criteri illustrati al punto 2.
I campi che contengono valori monetari vengono espressi con un formato che prevede:
la soppressione degli zeri non significativi di sinistra, ad esclusione dell’ultimo carattere, che viene riportato anche se uguale a ‘0’;
il separatore delle migliaia (rappresentato dal carattere punto) e degli interi dai decimali (dal carattere virgola);
l’indicazione di tutti i decimali, anche se non significativi.
La variazione rende più facilmente leggibili i valori.

7.5 -Campi soppressi

Sono stati soppressi tutti i campi rimasti nelle interfacce GP che non avevano corrispondenza nelle Tabelle in cui sono memorizzati i dati delle pensioni ed erano, pertanto, divenuti inutilizzabili sin dalla migrazione degli archivi operata nell’estate-autunno 1999.

7.6 - Ordinamento dei campi

Per quanto possibile i campi sono stati riordinati all’interno di ogni interfaccia, preferibilmente in ordine alfabetico (se all’interno dello stesso settore), e secondo un ordine logico.

7.7 - Nomi dei campi

I campi nuovi, previsti dalle Tabelle ma non dalle vecchie interfacce GP, nonché i campi già previsti dalle interfacce GP, ma il cui utilizzo è radicalmente mutato, hanno perso lo standard GP (GPnabnn) per assumere un nuovo standard, a metà strada fra quello GP e quello Tabelle. Il nuovo nome è formato da GPnaaaaa: GPn consente di identificare con immediatezza il GP di cui il campo fa parte, aaaaa corrisponde al nome del campo (colonna) in tabella e consente di referenziare immediatamente il campo corrispondente. L’adozione del nuovo standard favorisce le attività di riprogettazione delle applicazioni dalle interfacce GP alle interfacce Tabelle e non comporta svantaggi, in quanto il vecchio standard utilizzava di fatto nomi non parlanti. Nei pochi casi in cui nello stesso GP siano presenti più campi con lo stesso nome Tabella, nel nome è stata inserita una lettera che identifica la Tabella di riferimento.
Il nuovo nome è stato a suo tempo attribuito in via automatica da un software che provvedeva all’assegnazione ad ogni campo (colonna) di Tabella di un nome determinato come acronimo della descrizione in chiaro. Così, per esempio, il vecchio campo GP2BN81, spostato nell’interfaccia GP1, ha assunto il nome GP1CTIPPAG (GP1, poiché fa parte dell’interfaccia GP1, CTIPPAG è l’acronimo di Codice TIPo PAGamento).
I campi già esistenti e che nel tempo hanno subito variazioni di formato vengono ora definiti con il corretto formato. In particolare:
riportano il suffisso ‘N’ i nomi dei campi il cui formato è stato variato per esigenze specifiche: per esempio, il campo GP1AZ50N, che è portato da uno a due caratteri in occasione della mensilizzazione dei pagamenti di luglio 1998;
riportano il suffisso ‘Z’ i nomi dei campi il cui formato è stato variato in occasione dell’anno 2000: per esempio il campo GP1AZ51Z, che è stato portato da due a quattro caratteri;
riportano il suffisso ‘E’ i nomi dei campi il cui formato è stato variato in occasione del passaggio all’euro: per esempio il campo GP1AZ53E, che è stato portato da cinque interi ad 1 intero e quattro decimali.

7.8 - Ripetitivi

Gli indici degli elementi ripetitivi, che la procedura GAPNL riporta alla fine del nome del campo (per esempio GP2BC0101, che identifica il primo GP2BC01, decorrenza dell’elemento retributivo), vengono ora riportati:
all’inizio della pagina (sulla prima riga a destra) se l’elemento ripetitivo è l’intero GP; così, ad esempio, il secondo GP3 riporta sulla prima riga dello schermo l’indicazione “Ricorrenza n. 2”;
all’inizio della riga se l’elemento ripetitivo è all’interno di un GP; se l’elemento richiede l’utilizzo di più righe di stampa l’indicazione viene riportata solo sulla prima riga e le righe successive dello stesso elemento sono rientranti rispetto all’indicazione dell’indice;
con un’ulteriore rientranza, se l’elemento ripetitivo fa a sua volta parte di un altro elemento ripetitivo (per esempio i dati di GP8MD40).
La variazione rende più leggibili i dati e consente di risparmiare alcune righe video.

7.9 - Campi data

I campi che riportano date vengono rappresentati:
nel formato GG-MM-AAAA ovvero AAAA-MM-GG (con il carattere separatore trattino) se riportano una data vera e propria;
nel formato AAAA/MM (con il carattere separatore barra) se riportano solo l’anno ed il mese.
I caratteri separatori trattino e barra sono stati introdotti per facilitare la leggibilità delle date.

7.10 - Decodifica

La procedura di consultazione riporta in chiaro il significato di una parte dei codici utilizzati negli archivi. La decodifica viene operata quando la riga video presenta spazio utilizzabile e non viene operata, per non appesantire la rete, quando richiederebbe specifiche righe video. Viene comunque operata, anche ricorrendo a specifiche righe, per i codici più complessi o più dinamici.

7.11 - Titoli

Ad alcuni raggruppamenti di dati è stato premesso un titolo: ad esempio ogni indirizzo è preceduto dal titolo, per consentirne l’immediato riconoscimento (indirizzo del titolare, del delegato alla riscossione, del tutore).

La consultazione delle pensioni in euro viene rilasciata in via sperimentale ed a “lavori in corso”. Eventuali osservazioni e suggerimenti possono essere indirizzati alla Direzione Centrale delle Prestazioni e alla Direzione Centrale Sistemi Informativi e Telecomunicazioni.

Allegato 1

DELIBERAZIONE n. 176 del 26 giugno 2001

Oggetto: Regolamentazione della materia relativa all’introduzione dell’euro.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

(Viste...)
DELIBERA

1. A decorrere dal 1° gennaio 2002 i pagamenti delle pensioni sono arrotondati all’euro superiore, con recupero, ad ogni pagamento, dell’arrotondamento del precedente pagamento.
2. A decorrere dal 1° gennaio 2002 tutti gli importi di pensione che costituiscono valore autonomo da contabilizzare, sono arrotondati al centesimo di euro superiore se a favore del pensionato; sono arrotondati al centesimo di euro inferiore in caso contrario.
3. A decorrere dal 1° gennaio 2002 tutti i valori intermedi delle pensioni relativi a periodi anteriori al 1°gennaio 2002 sono determinati in decimillesimi di euro.
4. A decorrere dal 1° gennaio 2002 gli importi delle prestazioni a sostegno del reddito relativi a periodi anteriori al 1°gennaio 2002 sono determinati in centesimi di euro.5. A decorrere dal 1° gennaio 2002 tutti i valori relativi a periodi anteriori a tale data e risultanti dalle operazioni di conversione in euro degli archivi di gestione, concernenti la riscossione dei contributi, sono determinati in centesimi di euro.
6. A decorrere dal 1° gennaio 2002, tutti i valori dei versamenti volontari, ivi compresi quelli anteriori a tale data, sono arrotondati al centesimo di euro superiore.
7. A decorrere dal 1° gennaio 2002 i valori riportati nell’estratto conto relativi ad anni precedenti, nei casi di elaborazioni interne - sono arrotondati al decimillesimo di euro, mentre l’estratto conto consegnato agli utenti presenta importi in euro con due decimali.

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