RISOLUZIONE N. 23/E
Roma, 14 maggio 2024
OGGETTO: Istituzione dei codici tributo per l’utilizzo, tramite modello F24, dei crediti di
imposta relativi ai procedimenti di mediazione civile e commerciale di cui
all'articolo 20, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28
L'articolo 20 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, riconosce, nell’ambito dei
procedimenti di mediazione civile e commerciale, dei crediti di imposta ai soggetti e alle
condizioni ivi indicate.
In particolare, il comma 1 del citato articolo 20 del decreto legislativo 4 marzo 2010,
n. 28, stabilisce che “Alle parti è riconosciuto, quando è raggiunto l'accordo di
conciliazione, un credito d'imposta commisurato all’indennità corrisposta ai sensi
dell'articolo 17, commi 3 e 4, fino a concorrenza di euro seicento. Nei casi di cui
all'articolo 5, comma 1, e quando la mediazione è demandata dal giudice, alle parti è
altresì riconosciuto un credito d'imposta commisurato al compenso corrisposto al proprio
avvocato per l'assistenza nella procedura di mediazione, nei limiti previsti dai parametri
forensi e fino a concorrenza di euro seicento”.
Il comma 3, dello stesso articolo 20 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28,
riconosce, altresì, “un ulteriore credito d'imposta commisurato al contributo unificato
versato dalla parte del giudizio estinto a seguito della conclusione di un accordo di
conciliazione, nel limite dell'importo versato e fino a concorrenza di euro
cinquecentodiciotto”.
Il successivo comma 4, infine, stabilisce che “Agli organismi di mediazione è
riconosciuto un credito d'imposta commisurato all’indennità non esigibile dalla parte
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Istituzionali e di Riscossione
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ammessa al patrocinio a spese dello Stato ai sensi dell'articolo 15-septies, comma 2, fino a
un importo massimo annuale di euro ventiquattromila”.
Con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze, del 1° agosto 2023 (di seguito “decreto”) sono state disciplinate le procedure
e le modalità di presentazione della domanda di attribuzione dei crediti di imposta in
argomento e di riconoscimento di tali crediti, nonché, le modalità di trasmissione in via
telematica all'Agenzia delle entrate dell'elenco dei beneficiari e dei relativi importi, i
controlli e le cause di revoca.
L’articolo 12 del decreto stabilisce che i crediti di imposta, riconosciuti in conformità
al decreto stesso, sono utilizzabili in compensazione, ai sensi dell'articolo 17 del decreto
legislativo 9 luglio 1997, n. 241, tramite modello F24, presentato, a pena di rifiuto
dell'operazione di versamento, esclusivamente tramite i servizi telematici messi a
disposizione dalla Agenzia delle entrate.
Il Ministero della Giustizia, ai sensi dell’articolo 14, comma 1, del decreto, inoltre,
trasmette telematicamente all’Agenzia delle entrate l’elenco dei soggetti ammessi a fruire
dell’agevolazione e l’importo del credito concesso, nonché le eventuali variazioni e revoche,
anche parziali.
Ciascun beneficiario può visualizzare l’ammontare dell’agevolazione fruibile in
compensazione, comunicato dal Ministero della Giustizia, tramite il proprio cassetto fiscale
accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.
Ciò premesso, per consentire l’utilizzo in compensazione da parte dei beneficiari dei
suddetti crediti di imposta, tramite modello F24 da presentare esclusivamente attraverso i
servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto
dell’operazione di versamento, sono istituiti i seguenti codici tributo:
• “7067” - denominato “Credito d’imposta – Incentivi fiscali mediazione civile e
commerciale – indennità ODM e compenso avvocato - Articolo 20 del decreto
legislativo 4 marzo 2010, n. 28”;
• “7068” - denominato “Credito d’imposta – Incentivi fiscali mediazione civile e
commerciale – contributo unificato - Articolo 20 del decreto legislativo 4 marzo
2010, n. 28”;
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• “7069” - denominato “Credito d’imposta – Incentivi fiscali mediazione civile e
commerciale – ODM - Articolo 20 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28”.
In sede di compilazione del modello di pagamento F24, i suddetti codici tributo sono
esposti nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna
“importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al
riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Il campo “anno di
riferimento” è valorizzato con l’anno di riconoscimento del credito nel formato “AAAA”,
indicato nel cassetto fiscale.
Ai sensi dell’articolo 12, comma 1, del decreto, l’Agenzia delle entrate, in fase di
elaborazione dei modelli F24 presentati dai contribuenti, verifica che i contribuenti stessi
siano presenti nell’elenco dei beneficiari trasmesso dal Ministero della Giustizia e che
l’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non ecceda l’importo
indicato in tale elenco, pena lo scarto del modello F24, tenendo conto anche delle eventuali
variazioni e revoche, anche parziali, successivamente trasmesse dallo stesso Ministero.
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