Istanza di interpello. IVA - Comune di .... - Servizi (docce pubbliche) resi da cooperative sociali
Risoluzione Agenzia Entrate n. 41 del 16/03/2004
Con l'istanza di interpello di cui all'oggetto, concernente l'esatta applicazione del n. 41-bis), parte seconda della Tabella A allegata al d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, è stato posto il seguente
QUESITO
Il Comune di ..... ha fatto presente che nello svolgere la propria attività nel campo sociale si avvale di società cooperative che rendono servizi socio-sanitari a favore di anziani, inabili adulti, tossicodipendenti e malati di AIDS, nonché stranieri.
Al riguardo, il suddetto comune ha chiesto di conoscere se i servizi ad alta rilevanza sociale (nel caso di specie docce pubbliche) effettuati da cooperative sociali, per conto del Comune stesso, sono da assoggettare all'aliquota IVA ridotta del 4 per cento oppure a quella ordinaria del 20 per cento.
SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE
Non viene fornita alcuna soluzione.
PARERE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
In via preliminare, si evidenzia che in base a quanto disposto, tra l'altro, dall'articolo 3, comma 1, del decreto ministeriale 26 aprile 2001, n. 209, l'istanza di interpello deve contenere a pena di inammissibilità "la sottoscrizione del contribuente o del suo legale rappresentante".
Nella fattispecie prospettata, l'istanza prodotta nell'interesse del Comune di .... è stata sottoscritta dal Dott. XZ quale responsabile dei servizi sociali per adulti, ovvero da soggetto che in quanto tale non assume istituzionalmente la qualifica di rappresentate legale del medesimo ente, quale, invece, il Sindaco (come chiarito con risoluzione n. 174 del 6 giugno 2002).
L'istanza di interpello deve, pertanto, ritenersi inammissibile. Ciò nondimeno, si reputa opportuno esaminare nel merito la questione prospettata, rappresentando qui di seguito un parere che non è produttivo degli effetti tipici dell'interpello di cui all'articolo 11, commi 2 e 3, della legge 27 luglio 2000, n. 212.
Il numero 41-bis), parte seconda della Tabella A allegata al d.P.R. n. 633 del 1972, dispone l'applicazione dell'IVA nella misura del 4 per cento alle "prestazioni socio-sanitarie, educative, comprese quelle di assistenza domiciliare o ambulatoriale o in comunità e simili o ovunque rese, in favore degli anziani ed inabili adulti, di tossicodipendenti e malati di AIDS, degli handicappati psicofisici, dei minori, anche coinvolti in situazioni di disadattamento e di devianza, rese da cooperative e loro consorzi, sia direttamente che in esecuzione di appalto e di convenzione in generale;".
Nella fattispecie prospettata il Comune di .... si riferisce genericamente al caso in cui i servizi di docce pubbliche vengano resi da cooperative sociali per conto del medesimo ente, presumibilmente, quindi, anche in esecuzione di contratti di appalto o convenzioni.
Al fine di verificare l'applicabilità della disposizione di cui al suddetto n. 41-bis), parte seconda Tabella A, ai servizi di docce pubbliche affidati alle cooperative sociali, occorre stabilire se detti servizi possano rientrare tra le prestazioni contemplate dalla norma medesima.
Al riguardo, la scrivente ritiene che i servizi di docce pubbliche possono considerarsi a rilevanza sanitaria, in quanto contribuiscono a realizzare l'esigenza sanitaria di igiene pubblica.
Tuttavia, ai fini dell'applicazione dell'aliquota IVA del 4 per cento, di cui al citato n. 41-bis), si richiede che le prestazioni in argomento assolvono ad una funzione propriamente "socio-sanitaria", ciò che si realizza quando le medesime prestazioni sanitarie vengono rese a beneficio delle tipologie di utenti espressamente menzionate dalla richiamata disposizione, vale a dire di "anziani, inabili adulti, di tossicodipendenti e malati di AIDS, degli handicappati psicofisici e di minori anche coinvolti in situazioni di disadattamento e di devianza".
Viceversa, se gli stessi servizi sono rivolti indiscriminatamente alla generalità degli utenti si renderà applicabile l'aliquota IVA nella misura ordinaria del 20 per cento.
La risposta di cui al presente parere, sollecitata con istanza di interpello presentata alla Direzione regionale della ...., viene resa dalla scrivente ai sensi dell'articolo 4, ultimo periodo, del D.M. 26 aprile 2001, n. 209.
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