Dal 2012 i contribuenti "minimi", che non hanno i requisiti necessari per accedere al nuovo regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, possono accedere al regime contabile agevolato, sempre se in possesso dei requisiti per essere considerati minimi. Possono, altresì, accedere a detto regime dei minimi anche coloro che:
Il regime cessa di avere efficacia:
Per accedere a tale regime, i contribuenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti.
1) Nell'anno precedente:
- hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a 30mila euro;
- non hanno avuto lavoratori dipendenti o collaboratori (anche a progetto);
- non hanno effettuato cessioni all'esportazione;
- non hanno erogato utili da partecipazione agli associati con apporto di solo lavoro;
2) Nel triennio precedente:
- non hanno effettuato acquisti di beni strumentali per un ammontare superiore a 15mila euro (per quelli utilizzati soltanto in parte nell'ambito dell'attività di impresa o di lavoro autonomo si considera un valore pari al 50% dei relativi corrispettivi);
3) iniziano l'attività presumendo di possedere i requisiti di cui ai punti 1) e 2), tenendo presente che il limite dei 30mila euro di ricavi o compensi deve essere rapportato all'anno.
Sono esclusi, invece, i contribuenti che:
Gli appartenenti a detto regime assolvono gli obblighi impositivi mediante il versamento di un'imposta annuale forfetaria pari al 5%, sostitutiva dell'IRPEF, dell'IRAP e delle addizionali.
La Legge di Stabilità per il 2015 (attualmente in fase di approvazione definitiva) ha statuito un nuovo regime dei minimi, prevedendo alcune importanti modifiche:
Contestualmente all'entrate in vigore del nuovo regime dei minimi, vengono soppressi gli attuali regimi di favore, ossia: il regime contabile agevolato e il regime delle nuove iniziative (oltre, ovviamente, all'odierno regime dei minimi). Detta normativa, peraltro, stabilisce una clausola di salvaguardia, la quale consente a chi risulta avere in essere al 31/12/2014 una partita IVA con l'opzione per il vigente regime dei minimi, di poterlo mantenere per i successivi 4 anni. Ergo, per accaparrarsi i benefici dei minimi ora in vigore, bisogna aprire una partita IVA entro il 31 dicembre ed esercitare, nel modello di inizio attività, l'opzione per l'attuale regime agevolato (regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità previsto dall'articolo 27, commi 1 e 2, del Dl 6 luglio 2011 n. 98).
Resta, peraltro, da capire se, effettuare questa frettolosa scelta, possa davvero risultare, poi, conveniente, a giochi fatti.
Di primo acchito, si sarebbe portati a dire certamente di sì, posto che l'aliquota attuale è inferiore. In realtà, le cose non sono così semplicistiche ed è opportuno valutare meglio e attentamente tutti i pro e i contro, con riguardo a ogni peculiarità stabilita nei due tipi diversi di regimi, rapportata alla specifica attività che si intende svolgere. In linea di massima, l'effettivo vantaggio/svantaggio dipenderà, sia dai coefficienti di redditività, che dal volume di acquisti che si presume di avere, senza mai tralasciare la rilevante incidenza dei contributi previdenziali previsti per la gestione INPS artigiani e commercianti (detto ultimo fattore, evidentemente, non rileverà per i liberi professionisti necessariamente iscritti alle proprie obbligatorie casse di previdenza).
In ogni caso, appare palese che il calcolo non sia affatto immediato e che, presumibilmente, il contribuente dovrà chiedere aiuto a un commercialista (altro sgarbo alle tanto propagandate semplificazioni promesse: Ved. la famigerata dichiarazione precompilata… dai commercialisti). Non possiamo, ironicamente, non rilevare l'incongruenza insita nel prevedere un regime agevolato e facilitato per il "contribuente-fai-da-te", che di fatto lo obbliga a rivolgersi (a pagamento) a un professionista esterno.
Tornando, però, all'eventuale convenienza nell'aprire la partita IVA subito, ovvero attendere il nuovo regime del 2015, considerato il fatto che al momento, come detto, la Legge di Stabilità non è stata ancora approvata (è prevista una discussione in senato il 16 dicembre), e che vi sono forti pressioni per modificarne alcuni fondamentali parametri, personalmente, riteniamo corretto invitare tutti alla cautela. Appare saggio prepararsi sin d'ora, magari, incominciando a predisporre un conteggio sulla base degli attuali dati in nostro possesso, ma, a parere di chi scrive, è comunque preferibile agire solo dopo che la normativa venga definitivamente approvata, anche se ciò potrebbe comportare il dover intervenire proprio gli ultimi giorni di dicembre.
Pazienza, vorrà dire che quest'anno le vacanze di Natale saranno impegnate in modo più "profittevole" (oltre che di gran lunga meno oneroso), rispetto alle consuete abitudini.
Contribuenti Forfetari e Minimi: gestione fiscale 2025
Pacchetto software per la gestione fiscale 2025 dei contribuenti forfetari e minimi.
I software sono utili per verificare se rimanere nei regimi agevolati e fare i calcoli di convenienza.
Rettifica detrazione IVA contribuenti minimi e forfetari. Anno 2025
Foglio di calcolo XLS per la determinazione della rettifica della detrazione IVA da parte dei "contribuenti forfetari" (ex art. 1, commi da 54 a 89, L. 190/2014 - Legge Stabilità 2015) e dei "contribuenti minimi" (ex L. 244/2007, Art. 1, commi 96 e ss. e Art. 27, commi 1 e 2, D.L. 98/2011).
Verifica Requisiti Contribuenti Minimi 2025
Questo semplice foglio di calcolo consente una rapida "checklist” per verificare se un contribuente persona fisica può, per il periodo d’imposta 2024, continuare a permanere nei regimi dei c.d. "contribuenti minimi” (ex art. 27, commi 1 , D.L. 98/2011).
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