Anche le filiali estere delle banche e degli altri intermediari finanziari italiani, al pari di quelle residenti, devono trasmettere all'Archivio dei rapporti finanziari i dati relativi alle operazioni effettuate dai loro clienti. Si allarga il raggio d'azione delle indagini di contrasto alle attività estere nascoste al fisco.
Con la circolare n. 42/E del 24 settembre, l'agenzia delle Entrate fornisce nuove istruzioni agli uffici per l'utilizzo dei dati contenuti nell'Archivio, in modo da rendere tale strumento ancor più efficace nell'individuazione di attività detenute all'estero in violazione delle norme sul "monitoraggio fiscale", cioè senza darne comunicazione attraverso il quadro RW del modello Unico.
Archivio dei rapporti finanziari
L'Archivio dei rapporti finanziari è uno strumento essenziale per lo svolgimento delle indagini finanziarie. È una sezione dell'Anagrafe tributaria nella quale confluiscono tutte le notizie che gli intermediari sono tenuti a comunicare in relazione alle operazioni effettuate dai loro clienti.
Una banca fondamentale per gli 007 del fisco. Contiene, infatti, tutti i dati relativi ai rapporti continuativi, esistenti o cessati, intrattenuti dagli istituti finanziari con clienti italiani, a partire dal 1° gennaio 2005, e quelli relativi alle operazioni "extra-conto" (essenzialmente, transazioni effettuate direttamente allo sportello attraverso contanti o assegni circolari), con esclusione delle operazioni di versamento eseguite tramite bollettino di conto corrente postale per un importo unitario inferiore a 1.500 euro, nonché le informazioni relative a procure e deleghe.
Operazioni extra-conto
Con la circolare odierna, l'Agenzia specifica che, in caso di pagamenti o passaggi di denaro che esulano dai rapporti continuativi (ossia in caso di operazioni extra-conto), l'ufficio che sta effettuando un accertamento deve chiedere all'operatore finanziario tutte le informazioni connesse alle operazioni compiute dal cliente nel periodo di imposta relativo alla procedura di controllo.
In sintesi, se è in corso un'indagine, all'Amministrazione non è più sufficiente l'unica comunicazione annuale a cui è tenuta la banca in occasione della prima operazione compiuta dal cliente, ma deve avere un quadro completo delle transazioni effettuate.
Deleghe e procure
Nel mirino dei funzionari dell'Accertamento anche le informazioni - presenti sempre nello speciale Archivio - relative a coloro che agiscono in nome o per conto di terzi. Al setaccio, quindi, deleghe e procure che consentono di ritirare, versare o pagare per conto di altro soggetto.
La circolare dà particolare rilievo a questo tipo di dati, perché il loro corretto utilizzo può risultare determinante per l'emersione di comportamenti illeciti da parte di professionisti o imprenditori che, attraverso loro dipendenti o familiari, riescono a incassare assegni bancari o circolari "esentasse".
Anna Maria Badiali
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