Il diritto di accesso agli atti, previsto dall'art. 22 della legge sul procedimento amministrativo, risponde ad esigenze di chiarezza e trasparenza, poiché conferisce al cittadino la possibilità di essere messo al corrente sull'attività dell'amministrazione in merito ad un atto che lo riguarda, ed eventualmente opporsi. In concreto, l'ordinamento dà al cittadino la possibilità di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi.
Per poter esercitare tale diritto, non basta tuttavia la semplice "curiosità": l'accesso non è indiscriminato, bensì possono avvalersene solo coloro che dimostrino di avere un coinvolgimento effettivo nella formazione dell'atto richiesto; in particolare, coloro che siano titolari di un "interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento del quale è chiesto l'accesso".
Il TAR Campania (sent. 369/2016) si è pronunciato sul rigetto, da parte della Questura di Napoli, di un'istanza di accesso agli atti, il cui scopo era venire a conoscenza del provvedimento di rigetto dell'istanza di rilascio di un permesso di soggiorno in seguito ad emersione. La Questura aveva infatti rigettato la richiesta di accesso da parte del richiedente, sostenendo che la notifica del provvedimento doveva essere necessariamente effettuata a mani proprie del destinatario, e non anche per il tramite del proprio avvocato.
Sul punto, già il Consiglio di Stato, in un'Adunanza Plenaria del 2011 aveva affermato che "il giudizio sul diritto d'accesso non esime da una valutazione circa l'esistenza di una posizione pur sempre differenziata in capo al richiedente, cui deve correlarsi, in termini di concretezza e attualità, un interesse conoscitivo" (C.d.S., Ad. Plen. 7/2012).
La legge richiede quindi un forte coinvolgimento da parte del richiedente, che sia riscontrabile in un "riflesso concreto" sulla propria situazione giuridica. Il TAR puntualizza la necessità che "la documentazione cui si richiede di accedere sia collegata ad una posizione sostanziale, impedendone o ostacolandone il soddisfacimento"; nel caso concreto, il rigetto opposto dalla Questura al rilascio del permesso è evidentemente correlato alla posizione del ricorrente, perché egli stesso ha attivato il procedimento volto al rilascio del permesso di soggiorno, che è poi stato negato. Inoltre, è palese come l'accesso all'atto di rigetto fosse funzionale ad un eventuale impugnazione del provvedimento stesso.
Riguardo alla notificazione del provvedimento, ovvero la consegna a mani proprie, il Tar precisa che questa particolare modalità è prevista per garantire la conoscibilità diretta e personale da parte dell'interessato, nonché la riservatezza dei dati in esso contenuti. La consegna a mani proprie non esclude comunque che il cittadino possa effettuare la richiesta di accesso anche avvalendosi di poteri rappresentativi, conferiti al proprio avvocato (il d.P.R. 184/2006 prevede espressamente questa possibilità all'art. 5, comma 2 e all'art, 6, commi 1 e 3, e all'art, 7, comma 5). La sentenza chiarisce infatti che : "le modalità di notifica dell'atto (...)non possono ridondare a suo - dell'interessato - danno, interferendo con il libero esercizio di un diritto (giustappunto quello di accedere agli atti che interferiscono con la sua sfera giuridica), i cui presupposti sono definiti dalla disciplina di settore". Con questa pronuncia il TAR ha quindi obbligato la Pubblica Amministrazione a consentire l'accesso e la copia del rigetto al cittadino straniero, anche a mezzo di persone espressamente delegate allo scopo, come il proprio difensore.
di Cristiana Olivieri, consulente legale ADUC.
Verbale di riunione del consiglio di amministrazione per la nomina dell’amministratore delegato
Il Consiglio di Amministrazione può nominare uno o più amministratori delegati quando ciò è previsto dall'atto costitutivo o permesso dall'assemblea. Il Consiglio di Amministrazione può quindi delegare ad uno o più amministratori delegati il potere di prendere particolari decisioni in nome e per conto della società, contraendo obbligazioni ed esercitando diritti che producono effetti in capo a quest’ultima.
Il verbale proposto è generico ed adattabile a tutte le deliberazioni del consiglio di amministrazione della S.r.l.. Il verbale è conforme alle norme del diritto societario, qualora la decisione sia presa con il metodo assembleare.
Nella bozza proposta le opzioni, le alternative e in generale ciò che deve essere inserito o eliminato è fra parentesi quadre così come le eventuali ulteriori opzioni.
Un approccio pratico alla formalizzazione del lavoro di revisione.
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Modello di ricorso riferito ad un caso concreto e inerente l’impugnazione in sede civilistica (Tribunale ordinario – sezione lavoro – difesa che può svolgere un avvocato) dell’avviso di addebito INPS emesso nei confronti di lavoratori autonomi/imprenditori e liberi professionisti iscritti alla gestione separata a seguito di accertamento fiscale ed in pendenza di impugnazione dell’avviso di accertamento in sede tributaria. Le principali censure affrontate nel ricorso (ricco della più recente giurisprudenza di merito e di legittimità), riguardano l’illegittimità della notifica dell’avviso di addebito in pendenza di ricorso tributario, il vizio di motivazione dell’avviso di addebito e l’applicazione dei principi di soccombenza e responsabilità ai fini della liquidazione delle spese di lite ai danni dell’Istituto previdenziale.
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